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      Questi tali fautori della gravità, si fondano egualmente sull'esperienza, e sul discorso. Ma però non può negarsi che mettono perpetuamente una petizione di principio troppo manifesta. Dicono essi. Tutte le cose le quali si muovono all'in giù, vi vanno per principio di momento interno. Ma non disputiamo noi per appunto di quella cosa medesima, che voi supponete? Il rimanente poi de i movimenti all'in su, bisogna che io lo confessi, lo salvano benissimo in questo modo. Dicono; se alcuni corpi si muovono in su, come l'aria, per esempio, nell'acqua, il fuoco nell'aria, e nell'argentovivo i marmi, ciò non avviene già per interna virtù, la quale spinga in alto le nominate materie; ma si bene per espulsione fatta dal corpo ambiente. Questo come più grave, discaccia le materie meno pesanti da lui circondate, e le ributta più lontano dal centro, che egli possa. Quel moto poi di repulsione vien da noi nominato movimento all'in su.
      Ora venendo io alla proposizione del Paradosso, abbraccio la parte contraria, e pronunzio così. Tutte le cose per instinto, e principio innato, fuggono dal centro, e vanno in su. Conosco da me stesso che questa ancora è petizion di principio. Lo confesso: ma non sarebbe iniquità manifesta, se altri negasse a me quello, che colla medesima franchezza da lui si usurpa? Primieramente ancora da ogni avversario alla mia posizione, si concederà che uno elemento intero vada in su per natura sua. L'aria, i sugheri, alcuni legni, e molte cose simili, poste nell'acqua vanno in su.


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Lezioni accademiche
di Evangelista Torricelli
Stamperia Guiducci e Santi Franchi Firenze
1715 pagine 166

   





Paradosso