Contro la gravità, par che congiurino i detti de' Filosofi, e le leggi della natura. Non par possibile, che gli elementi vadano al centro, primieramente, perche non possono arrivarvi, e la natura non intraprende l'imprese impossibili: secondariamente, perchè arrivandovi sarebbe un distrugger se medesimi, ed un rinnuovare la favolosa confusione del Caos. Per la quiete, è superfluo, che le parti della terra cerchino il centro, potendo forse meglio in ogni altro sito del globo riposarsi. Per la perfezione, par vanità, perchè gli elementi non sarebbero più perfetti nel centro, che altrove. Anzi se mai vi giugnessero tutti, affine di perfezionarsi, conseguirebbero piuttosto coll'unione delle contrarietà, la massima di tutte quante le imperfezioni.
DEL VENTO.
LEZIONE SETTIMA.
La Natura, Sereniss. Principe, Degnissimo Arciconsolo, Virtuosissimi Accademici, fra le cose sue più nascose, e più impenetrabili, non mi par, che alcuna ve n'abbia, occultata con maggior segretezza, che quell'accidente dell'aria, il quale con nome di Vento comunemente si appella. Le pioggie, e le grandini, l'iridi, e le comete, le nevi, i fulmini, i baleni, i parelj, ed altre impressioni, che ne' campi dell'aria, o si generano, o compariscono, hanno per mio credere, poco nota l'origine, e molto malagevole la contemplazione: nulladimeno benche nate in regioni sublimi, e inaccessibili, non si sottraggono però affatto da tutti gli umani sentimenti. Non mostrò la natura di tener questi parti fra i più segreti ripostigli de' suoi arcani, mentre lasciandone altri esposti alla vista, ed altri ancora soggetti al toccamento, volle concederci qualche principio, e fondamento per la speculazione.
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Lezioni accademiche
di Evangelista Torricelli
Stamperia Guiducci e Santi Franchi Firenze 1715
pagine 166 |
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