Avevano questi osservato, che dopo le pioggie spirano per l'ordinario i venti più impetuosi, e più diuturni che mai, però dissero, che ritrovandosi in quel tempo la terra inzuppata d'umidità, la forza de' raggi solari, e del calor sotterraneo ne sollevava due sorti d'esalazioni, una umida, che è la genitrice della pioggia futura, e l'altra secca produttrice del vento. Quì potrebbe farsi un'obbiezione, ma per esser alquanto fuori del mio intento principale solamente l'accennerò. Se da ogni pioggia due sorti d'esalazione si debbon cavare, una, che serva per generare il vento, e l'altra per la pioggia futura; chi non vede, che la materia della pioggia andrà sempre scemando, e crescendo sempre quella del vento? Ma passiamo avanti, perchè la scuola filosofica, che ha domestica la tramutazione degli elementi, avrà anco pronta la risposta dell'obbiezioni. Ora da me primieramente si dubita dell'osservazioni: imperocche è vero, che dopo le pioggie molte volte si svegliano i venti del Settentrione, ma ne i venti Meridionali la regola non solamente fallisce, ma cammina piuttosto al contrario. Gli sirocchi, ed i mezzi giorni spirano quasi sempre avanti alle pioggie, e poi al cominciar di quelle, o al più sul finire delle medesime si quietano. E pure secondo l'opinione Peripatetica, dovrebbero dopo le piogge seguitar più che mai, mentre la terra innaffiata ha maggior comodità di somministrare gli alimenti all'esalazione. Aggiungo di più, che dalla terra allora dovrebbe esalare maggior copia di vapori, e di fumosità, quando queste due cose concorrono insieme, cioè la stagione riscaldata, e la terra inumidita.
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Lezioni accademiche
di Evangelista Torricelli
Stamperia Guiducci e Santi Franchi Firenze 1715
pagine 166 |
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Settentrione Meridionali Peripatetica
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