Ma condonisi pure tutto il detto fin quì. Consideriamo ora quello, che appresso di me ha piuttosto forza di dimostrazione, che di difficoltà. I Filosofi antichi si pensarono, che una mole d'acqua se per sorte si convertiva in aria, si distendesse dieci volte più, e dieci volte maggior luogo occupasse. I moderni più curiosi, ed ancora più diligenti, hanno con industriose esperienze ritrovato, che una mole d'acqua se si converte in aria non altrimente dieci, ma 400. volte, di maggior mole diventa. Ora stante questo principio proveremo che non solo una pioggia, ma ne anco un Oceano intiero di piogge sarebbe atto a somministrar materia sufficiente per un vento gagliardo, il quale per otto, ovvero dieci giorni si faccia continuamente sentire. Ogni pioggia pare a me, che si distribuisca in molte porzioni. Una, e la maggiore, se ne cala giù per i fiumi gonfi, e per i torrenti spumosi verso la marina; l'altra internandosi per pori occulti del terreno inzuppato, si distribuisce per mantenere gli alimenti all'erbe, alle piante, e alle vene sotterranee, tanto dell'acqua occulta, quanto delle scaturigini apparenti; la terza in vapore umido, e genitore della pioggia futura, secondo il detto del Filosofo, si solleva; la quarta, e ultima porzione, che forse è la minore di tutte, in esalazione secca, e ventosa si rarefà. Ora il profluvio di questa secca, e ventosa esalazione, alle volte è così grande, che colla sua dilatazione occupa la maggior parte dell'Europa. Spirerà un vento, il quale non solo spazerà la piccola Italia; ma la Spagna, la Francia, la Germania, e altri Regni, che unitamente considerati saranno una porzione non piccola del Mondo abitabile.
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Lezioni accademiche
di Evangelista Torricelli
Stamperia Guiducci e Santi Franchi Firenze 1715
pagine 166 |
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