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      E qual più degna opportunità poteva giammai rappresentarsi, per discorrer dell'applauso, e della fama, mentre siamo in una Adunanza dove per l'eternità si lavora, sotto 'l patrocinio, e gli auspici dell'Altezza Vostra Serenissimo Principe, il cui nome già prende un nobil possesso, degli applausi di tutta la futura posterità? Se altri, o per la sola potenza, o col semplice patrocinio delle lettere, è stato fatto degno dell'immortalità del nome, che trionfi di gloria dovranno sperarsi per un Grande di nascita Reale, nutrito nel grembo della potenza, benemerito della fama, che onora le virtù, e le scienze, non solo col patrocinio, ma ancor col possesso? Qual altro ragionamento poteva in questi giorni venir più a proposito, che il trattar della fama? Mentre la commozione de i Popoli d'Italia nel riverir l'Eroe della Toscana venuto dal Settentrione, ha dimostrato quanto possa negli animi umani, quel sublime concetto, che si forma dell'altrui valore. E che avete, o Popoli curiosi, che con sì frettolosa avidità trincierando le strade, e preoccupando le piazze, accorrete per conoscere presenzialmente, un viso non più veduto? Quale attrattiva tanto efficace vi muove, a porgere ossequi cordiali, ed a sparger benedizioni tanto affettuose, sopra una testa, che forse appresso di voi, non ha sorta alcuna di benemerito? Certo null'altra, fuor che la fama d'un nome trionfale, e il concetto d'un valor grande, quale per tanti anni abbiamo sentito dalla marzial Germania, e dall'Europa tutta, nella persona dell'invitto Piccolomini celebrarsi.


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Lezioni accademiche
di Evangelista Torricelli
Stamperia Guiducci e Santi Franchi Firenze
1715 pagine 166

   





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