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      Questa potenza era tutta nella naturale relazione della moltitudine all'unità, e nell'atto degl'Italiani cultori della propria individualità; il quale, perchè buono, come ogni bene, tendeva al complemento, che solo può ritrovarsi nell'assoluta perfezione, dico nell'unità. Quella potenza fu sfolgorata di luce dalla Lega Lombarda, perchè gl'Italiani nella giustizia propugnata contro il Barbarossa videro l'ordine sul fondamento dell'unità, che a mala pena conteneva in ufficio la superba moltitudine. Io dissi videro, perchè l'ordine apparve solo e non fu palpabile, come gli Dei di Omero, che entravano nelle battaglie.
      Trovo doppia essere l'unità, per cui la compagnia di un popolo può conseguir l'ordine: l'una materiale, morale l'altra. La materiale non nasce dalla coscienza delle parti componenti il corpo sociale, ma dall'arbitrio di chi, non si tenendo come parte nel corpo, si reputa più nobile, più forte del medesimo, intanto che da lui debba derivarsi la sua perfezione, ossia l'unità. Bastarda unità: essa uccide la individualità delle parti per vivificarle; soffoga il germe della loro perfettibilità, sostituendone una estranea; ruba l'azione, che è l'essenza della personalità; risolve in materia il ragionevole spirito dell'uomo, ed in una pazza contraddizione vanamente si affatica a produrre nel corpo la libertà col servaggio, colla morte la vita. Presiede questa materiale unità al mondo irragionevole, e bene sta; perchè la pianta e la belva necessariamente perfezionandosi, stupidamente si sottopone all'estrinseco principio che la perfeziona.


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Storia della Lega Lombarda
di Luigi Tosti
Tipi di Monte Cassino
1848 pagine 398

   





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