Per la qual cosa il dogma del soprannaturale fu un bisogno presso i Greci e gl'Italiani a preferenza degli altri popoli. Tutti dalla notizia dell'imperfezione del finito si levarono all'idea della perfezione dell'infinito. La fame, la sete, i morbi, la morte erano provati da tutti, e tutti cercarono nel dolore dell'imperfetto, ciò che non patisce la fame, la sete, i morbi, la morte, ossia il perfetto; non consolata di risposta la lor dimanda, essi vagarono col pensiero nell'idea negativa del non finito e del non imperfetto; la quale non essendo reale, perchè negativa, ebbero mestieri di renderla reale coll'artifizio della fantasia e dei sensi. Deboli d'intelletto a percorrere la serie delle cause, si arrestarono a quella che più immediata ad essi beneficavali di materiale benefizio. Nel Sole e nel fuoco, che mandava luce e calore, si arrestò la mente degli Assiri, come in causa prima di quel benefizio; perchè mancava la lena alla loro ragione investigante nell'ascensione dagli effetti alle cause. Come prima causa, fu identificata l'idea del Sole e del fuoco a quella assoluta di luce e di calore, ossia di ciò che è perfetto ed infinito in quanto a luce e calore: perciò essi imperfetti in questo, agognarono a quelle creature, e confessando la loro perfezione e la propria imperfezione, adoperarono mezzi ad inchinarsele propizie, a trasfondere il proprio essere imperfetto nel loro perfettissimo, non nell'assoluto, ma nella relazione della luce e del calore; in una parola, il Sole ed il fuoco fu uno Iddio, ed ebbe una religione.
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