Questi ambirono una corona, che venisse proprio da Dio, vollero consegrare la loro potestà di certa ragion divina: ma non la potendo immediatamente conseguire, mediatamente la chiesero e l'ebbero dal Vicario di Cristo, dal Papa. Cui dissero - Levati più alto di noi, intanto che c'imponi sul capo la benedetta corona - I Papi si alzarono, e non discesero più; perchè chi dispensa il potere secondo la ragione di Dio, secondo questa stessa ragione giudica il vizio e la virtù del potentato. Arrigo di Germania voleva far discendere da quel seggio Gregorio VII; ma questi vi si tenne forte, e si chiuse in un diritto, chela prima volta apparve in tutta la sua grandezza.
Lo strepito della famosa battaglia tra Gregorio ed Arrigo aveva desti gli animi di tutto il mondo; tutti all'erta a vedere; ed il ricambiarsi che fecero i battaglianti del mio e del tuo, fece apparir netta e splendidissima la ragione delle parti; ed avvegnachè Gregorio ed Arrigo, entrambi fuori di seggio, morissero in sembianze di vinti, tuttavolta il Sacerdozio e l'Imperio baldi e minacciosi si levarono su i loro sepolcri a più solenne contesa. Allora l'Impero, come il Pontificato R. si determinò agli occhi de' popoli, si fabbricò anche un diritto divoratore di ogni umana e divina cosa. Dissi, ai tempi di Carlo M. e de' suoi successori, l'idea dell'Impero essere stata quella della onnipotenza civile; dopo Gregorio VII affermerò, essere stata quella della civile e sacra onnipotenza. Fu dunque una terribile cosa questo Impero, il quale, come nella contesa col Sacerdozio, avvegnachè combattuto, si svolse e si raffermò sul fondamento di un diritto; così nella natura della mente tedesca, cupida di astrazioni fantastiche, trovò la forza a giustificarsi colla ragione della storia e delle leggi.
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