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      E quell'amaro che si provava dallo spogliarsi della libertà e de' beni era condito da certa morale consolazione, come per opera accetta a Dio ed utile all'anima. Così il numero de' vassalli delle chiese crebbe assai, e con loro la potenza delle medesime: perciò i Vescovi tennero i primi seggi ne' regi parlamenti, da loro veniva il moto de' grandi negozî politici, e primi erano a venire ad oste col Principe. L'aristocrazia chericale in Italia, più potente della laicale, fu locata tra questa ed il Principe; e per conseguente i Vescovi e gli Abati più strettamente erano legati alla dominazione straniera.
      Lontano o presente il Re, questa ordinazione feudale non poteva mantenersi per lunga pezza: quel sottrarsi degli uomini liberi, e rifuggirsi nel compreso dei feudi ecclesiastici, le immunità ed i privilegi dati alle chiese dovevano al certo riscaldare le gelosie de' Conti e de' Baroni, gelosie, che come assicuravano il Principe dall'ambizione di alcun grosso feudatario, avvantaggiavano le future sorti del popolo. Sotto questa lapida sepolcrale della feudalità franca il popolo si muoveva per le vie legali che aprivano le immunità chericali, e le inimicizie de' signori. Adunque la feudalità, e massime la chericale, grandemente aiutava, senza sua coscienza, i popoli a francarsi, ed a ricomporre i Comuni. Fermiamo la mente su questa feudalità ne' suoi rapporti co' Re d'Italia, e ne verremo chiariti.
      L'Italia fu conquistata da Carlo M. innanzi che fosse Imperadore, perciò il reame italiano non fu incorporato all'Impero, quasi che sul capo di un'Imperadore colla corona che gl'imponeva il Papa scendesse pur quella d'Italia.


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Storia della Lega Lombarda
di Luigi Tosti
Tipi di Monte Cassino
1848 pagine 398

   





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