Anzi è chiaro, che non poteva essere Imperadore se non colui che recava sul capo italiana corona: infatti morto Ludovico II e con lui la razza maschile, il Papa e gli italiani Principi sostennero, solo ad essi appartenersi l'elezione del Re d'Italia e dell'Imperadore. Il Re Carlo il Calvo fu scelto all'Impero da Papa Giovanni VIII; ed i Vescovi con altri maggiorenti in un concilio tenuto in Pavia l'anno 896 lo elessero a Re. E nota con quanta cautela di parole: Nos unanimiter vos Protectorem, Dominum, ac Defensorem ommium nostrum eligimus. Aggiungi, che dopo la morte di Carlo il Calvo e Carlomanno, volendo Ansperto a se solo attribuire, come potentissimo tra gl'italiani signori, il diritto di eleggere un Re d'Italia, Papa Giovanni gli andò contra, dicendogli, non potesse scegliere un Re senza il suo consenso, poichè quegli che era a deputatasi all'Impero, doveva da lui innanzi chiamarsi, e scegliersi. Dal che è chiarissimo, che non la regia potestà italiana dipendesse dalla imperiale, bensì questa da quella. Non essendo dunque l'Italia incorporata all'Impero, peculiari relazioni correvano tra' feudatari italiani ed i Re. Questa relazione trovo essere tutta nel solo diritto di elezione, che avevano nelle mani que' maggiorenti. Per questo chi aveva voglia di esser Re, inchinavasi innanzi a loro, e si sottometteva a quelle leggi, che più credevano opportune gli elettori: e chi voleva mantenersi sul trono, doveva cattivarsi la benevolenza de' feudatari, e massime dei Vescovi, e blandirli.
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