Il Marchese di Susa, il suo fratello Vescovo d'Asti, i Marchesi Ugo, Alberto, ed Azzo I, progenitori della casa d'Este, ed alcuni altri grossi signori si volsero a tastare la razza francese. Offrirono la corona a Roberto di Francia, poi al suo figliuolo Ugo, e finalmente a Guglielmo IV Duca d'Aquilania. Nissuno accettolla, tra per non venire a guerra con Corrado, e per le condizioni, con cui accompagnavano quei signori l'offerta. A quel d'Aquitania facevano sapere, volerlo piuttosto come magistrato, che come Re; e doversi lui a mani giunte stare innanzi alla loro Dieta in molti negozî che si riserbavano a trattare. Vedi, lettore, che que' Baroni si affaticavano a crearsi un diritto, che li guarentisse dalla tirannide del Re. In questa fatica non aveva parte il popolo; ma ne apparava la sapienza. La feudalità nei suoi rapporti col Principe fu sempre maestra del popolo nel conquisto de' suoi diritti. Infatti la feudalità fu sempre uccisa dalla monarchia, non mai dalla democrazia: questa venne appresso per pigliarne le spoglie e guardarle, perchè non risorgesse.
Ma ben altro esempio dava Ariberto Arcivescovo di Milano: non vedendo possibile l'accordarsi degli altri Principi nella scelta di un Re, potentissimo che era fra tutti, si mosse per a Costanza a offerirsi servidore a Corrado, pregandolo a discendere in Italia, ed a farsene coronare Re. Queste scappate in Germania dell'Arcivescovo prima degli altri a far venire un Re erano bei trovati a guadagnarsi l'animo dello straniero, dal quale cavavano nuovo accrescimento di potenza, poca ragione di timore, perchè lontano.
| |
Marchese Susa Vescovo Asti Marchesi Ugo Alberto Azzo I Este Roberto Francia Ugo Guglielmo IV Duca Aquilania Corrado Aquitania Dieta Baroni Principe Ariberto Arcivescovo Milano Principi Costanza Corrado Italia Germania Arcivescovo
|