I primi inchini sono sempre cari ai freschi dominanti: perciò non è a dubitare, che Ariberto s'avesse dal Tedesco, da lui coronato Re, da Papa Giovanni XIX Imperadore, una più grande balia, che senza freno di sorte esercitò sopra Milano. La prepotenza del Prelato addiveniva anche più odiosa, perchè compra dai Tedeschi, in que' tempi, efferatissima gente, e che non potevano mettere piede in Italia, senza che non si venisse al sangue. Pavia piangeva manomessa da loro; Ravenna insanguinata; Roma, mentre Giovanni poneva sul capo di Corrado la corona imperiale, inondata di sangue15. Chi chiamava così fatta generazione di uomini, non poteva sopportarsi in pace. Fu un gran tumulto in Milano: ed eccone il come.
La divisione de' grandi feudi incominciata da Ottone era proceduta tanto oltre, che a cominciare dall'XI secolo, tutto il corpo feudale si divideva in tre specie di signori, l'una all'altra sottomessa per feudali ragioni. La suprema si componeva di Ottimati o Magnati, cioè di quelli, che padroni di più grandi signorie, non si tenevano soggetti che al solo Re od Imperadore. I quali per non essere da meno degli stessi Re, avevano dato in feudo ad altri gentiluomini qualche loro terra, per avere corte più splendida e clienti poderosi. Questi si chiamavano Valvassori, Capitani o Militi. Per le stesse ragioni costoro crearono, infeudando qualche castello, altri signorotti, detti Valvassini, o Valvassori minori16. Questo edifizio feudale si reggeva tutto per la material forza de' Magnati: la quale ove per poco infermasse, doveva tutto andare in fascio e crollare.
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