Pagina (61/398)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Pace non poteva essere. Gelosi i primi, ambiziosi i secondi: e nella guerra tra questi signori, è chiaro, che l'inferiore aristocrazia doveva piegarsi verso il popolo e prenderselo in aiuto. Stavasene alla testa di questa gerarchia feudale quell'Ariberto Arcivescovo di Milano chiamatore di Tedeschi. Con mano di ferro governava, succhiava, opprimeva. L'imitavano i Magnati; fremevano i Valvassori. Un di costoro fu violentemente spoglio di certo feudo: fu scintilla all'incendio. Si strinse a parlamento con gli altri Valvassori; fermarono ribellare ai Magnati, all'Arcivescovo, e sostenersi colla forza. Commossero il popolo, che Dio sa qual vita menasse con questa piramide sul collo di Valvassori e Magnati, lo armarono, e nel bel mezzo di Milano si chiusero a battaglia contro l'Arcivescovo. Vinti, ne uscirono: ma la loro sconfitta fu il principio della libertà del popolo. Imperciocchè i fuorusciti levarono a rumore anche i popoli della Martesana e del Seprio contro i loro Conti, e si collegarono ad essi. Vennero anche in loro aiuto i Lodigiani, i quali portavano pessimo animo verso l'Arcivescovo di Milano, il quale, tra gli altri, aveva ottenuto da Corrado il privilegio di creare il Vescovo di Lodi. E qui è da avvertire, che come nel X secolo non si parlava di popoli, ma di Duchi e Marchesi, ne' fatti che avvenivano in questa superiore Italia nel XI incominciano a comparire attori essi popoli. Così leggiamo, che i Pavesi sostenessero la guerra; i Lombardi si unissero agl'insorti Valvassori, e va discorrendo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia della Lega Lombarda
di Luigi Tosti
Tipi di Monte Cassino
1848 pagine 398

   





Ariberto Arcivescovo Milano Tedeschi Magnati Valvassori Valvassori Magnati Arcivescovo Dio Valvassori Magnati Milano Arcivescovo Martesana Seprio Conti Lodigiani Arcivescovo Milano Corrado Vescovo Lodi Duchi Marchesi Italia Pavesi Lombardi Valvassori