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      Un monaco che aveva confinato nel chiostro i pensieri della mente e le affezioni del cuore, se aveva anima, gli era forza indirizzarle nelle regioni dello spirito; e digiuno delle materiali realtà della terra, doveva incarnare la sustanziale realtà dello spirito cogli argomenti della fantasia. Cuore e fantasia; ecco gli elementi di che si compone l'uomo ideale; e l'ideale abbisognava ai cherici, per sollevarli dalla materia.
      L'uomo ideale del XI secolo fu Gregorio VII, il quale se ci compare rivestito di certa tal quale ruvidezza monastica, e quasi di bronzo per indomabile tenacità di proposito, è a pensare, che la idea è sempre indomabile ed aspra al contatto della materia.
      In Gregorio VII troviamo il Monachismo che rinsanguina di novella vita il Papato e l'Episcopato; che con profetica libertà di eloquio e di fatti urta e percuote il colosso imperiale; entra nel santuario della giustizia, e si arma di certe folgori, che il popolo non aveva ancor veduto vibrarsi su gl'incoronati di Germania, e le vibra all'indisciplinato Arrigo. Fu allora un grande rimescolarsi d'uomini e di cose. L'Episcopato riscosso dall'infame sonno, si avvede alla perfine, che le sante infule erano cosa di Dio e non di Cesare; che il reggimento delle chiese di Cristo da Cristo solo si riceve: volse le spalle all'investiente Arrigo; e tutto tentennò dalle fondamenta l'edificio feudale per le ire del Principe, per la resistenza de' Vescovi. Se questi erano infedeli al Papa, avvegnachè carezzati da Arrigo, non potevano contener sotto il popolo che li abborriva come nemici di Dio; se fedeli, neppure; perchè nemici a Cesare.


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Storia della Lega Lombarda
di Luigi Tosti
Tipi di Monte Cassino
1848 pagine 398

   





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