E perchè anche non fallisca il come a tenere in ufficio i vicini, non isdegnano levare all'onore della milizia e del magistrato la gioventù plebea, e chiunque ha le mani nelle più vili arti meccaniche; il quale gentame dalle colte nazioni è messo fuori, quasi peste, dalle oneste e liberali professioni. E per questo è tutto il loro andare innanzi ad ogni altra città per ricchezze e possanza. Nel che li favoreggia l'attitudine de' loro costumi, e quel consueto starsene de' Principi oltralpe. Tuttavolta immemori dell'antico decoro hanno ancora del barbaro in quel loro ribellare alle leggi, mentre vantano un vivere tutto a vigor di leggi. Imperocchè a mala pena o nò accolgono con riverenza il Principe, cui pur dovrebbero profferire spontaneo ossequio di sudditanza: nè al fermato da lui secondo la santità delle leggi si recano ad obbedire, ove colla militar forza sul collo non ne provino l'impero. Dal che spesso avviene, che sebbene un cittadino non abbia a piegarsi che colla forza della legge, un nemico debba sforzarsi secondo la legge con quella delle armi; perciò spesso è loro ostilmente addosso cercatore delle proprie ragioni colui, che come proprio Principe tutto amore dovrebbero ricevere. Di quà due danni alla pubblica cosa: distratta la mente del Principe nell'assembrare milizia a soggiogare il cittadino; e questo sforzato alla obbedienza del Principe con grande nocumento delle sue cose. Laonde in questo come la temerità fa inescusabile il popolo, così la necessità purga il Principe in faccia a Dio ed agli uomini31.
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