Questi legisti erano il Carroccio di Federigo. Questi li convocò, perchè sentenziassero su le ragioni, che poteva avere uno Imperadore di Lamagna sull'Italia.
Era questa una deputazione non che difficile, impossibile data a ministrare ai Legisti; e che, non dico come Italiani, ma come sapienti e uomini onesti, dovevano quei dottori risolutamente cessar da loro. Il Diritto non si crea. Ora costoro appunto a questa impudente creazione erano chiamati, e vi si misero con molto loro vitupero. Potevano essi esporre un codice di leggi, se fosse stato, che determinava le imperiali ragioni sull'Italia, interpretarne il senso, applicarle agli uomini ed ai tempi che correvano. Ma leggi non erano, nè scritte nè sancite dall'uso, perchè fu sempre incerta e interrotta la dominazione che pretesero esercitare gli antecessori di Barbarossa sull'Italia. Vollero quelli essere signori di questo paese, stando in Germania; ma nè la Germania, nè l'Italia aveva un volume di leggi che giustificasse la loro signoria. Il fatto del loro dominio si manifestava solo quando scendevano armati in Italia, ed era maggiore o minore secondo la forza che recavano, e quella che trovavano; era vario secondo le politiche condizioni delle città italiane. L'incertezza del fatto è sempre indizio della nullità del diritto; poichè questo è semplice, assoluto, e per propria natura determinatore e raffermatore del fatto. Al contrario, la costituzione comunale delle città Lombarde era un fatto determinato. Ciascuna creava i propri magistrati, ciascuna possedeva in pace le ragioni di regalia, tutte avevano un diritto riconosciuto dall'Imperadore di Lamagna.
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