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      Alla quale non risposero che con questa beffarda, ma generosa sentenza - Giurammo, per Dio: ma non facemmo sagramento di mantenere il giurato anche coi fedifraghi - Così se ne tornarono, recando a Milano la notizia dell'invelenito animo imperiale, e della necessità di prepararsi alla guerra120.
      Federigo si persuadeva, che il nome d'Imperadore non bastava con Milano, e che fosse necessaria la forza. Per la qual cosa spedì in Germania solleciti messaggi esortando i Principi dell'Impero, a far massa di gente, a scendere in aiuto della pericolante dignità imperiale. Chiamava anche Beatrice sua donna. Egli poi si ravvolgeva per la superiore Italia, non lasciando mezzo intentato, a spiare l'animo dei popoli verso di lui, ed a raffermarli, se fosse stato possibile, sotto la sua balia. Andava assoldando milizie, affortificando castella, staccando città dall'amicizia di Milano. Riuscì nell'intento con gl'Isolani del Lago di Como, i quali stati fino a quel tempo fedelissimi alleati di quella città, gli si diedero, appena che il videro accingersi a navigare per la loro terra. Ma dove adunò proprio tutte le sue mire si fu la novella Lodi: della fede di cui non dubitava, sapendo quanto, e come vecchio fosse l'odio che portava a Milano. Vi stette attorno tutta la quaresima per farne una rocca veramente inespugnabile per munizioni di mura, e forza di presidio121.
      Mentre Barbarossa curava i negozî della prossima guerra, levava il capo Papa Adriano a vedere quel che avvenisse in Lombardia, riscosso dall'entrar che facevano fin nelle terre della Chiesa gl'imperiali raccoglitori del fodro, ed i ministri introduttori degli strani Podestà. Avevalo già grandemente turbato quel parlamento di Roncaglia, e per la smisurata signoria, che si attribuiva Federigo, per cui intedescata l'Italia, nuda di umana protezione, la papale sedia sarebbe stata conculcata da lui; e per la servitù cui erano ridotti i Vescovi, con immenso scapito della libertà della Chiesa.


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Storia della Lega Lombarda
di Luigi Tosti
Tipi di Monte Cassino
1848 pagine 398

   





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