Per la qual cosa stanco di scorrazzare pe' campi milanesi, e non trovando più foraggi per la cavalleria, si condusse all'assedio di Crema.
Giace Crema tra l'Adda e l'Oglio a un dì di cammino da Milano, che la riguarda dal lato di oriente. Ha paludoso terreno, corso da varî fiumicelli e dal Serio, che scendendo da tramontana a scaricarsi nell'Adda, le bagnano il fianco orientale. Non era ai tempi che discorro città molto ragguardevole, anzi delle minori. Trovandosi nel compreso della Diocesi di Cremona, n'era signore il Vescovo di questa città. La quale suggezione portata con pessimo animo dai Cremaschi, fu cagione del loro odio verso Cremona, e del darsi perdutamente a Milano138. Certi della rovina che li minacciava Barbarossa, si misero al fermo di resistergli con quanta più fosse in loro di virtù, che era veramente stupenda. Si giurarono alla salute della patria con tanta religione di affetto, quanta fu dimostrata dai fatti che a pro di quella operarono.
Un doppio recinto di mura, ed un fosso assai profondo con acqua era tutta la sua difesa al di fuori: dentro poi cuori di lioni. Dava rincalzo al presidio quel Manfredo Dugnano Console co' quattrocento Milanesi, ed una mano di Bresciani. Di vettovaglie avevano fatto tale un procaccio, da non patirne difetto per lungo tempo. Avevano, ma con poco frutto, già incominciato l'assedio i Cremonesi, quando Federigo con numerosa oste e molta baronia valicato il Serio, venne a porre gli alloggiamenti intorno a Crema. Divise le fazioni, l'Imperadore accampò ad oriente intorno a porta del Serio, prolungando le schiere fino a quella di Ripalta, ove alloggiavano i Cremonesi.
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