Si quis venatas fuerit cum canibus venaticis, feram quam invenerit, et canibus agitaverit, sine alicujus impedimento habebit.
Si quis per canes leporarios feram fugaverit, non erit necessario sua, sed erit occapantis.
Si quis lancea vel gladio feram percusserit, et antequam manu levaverit, alter occupaverit, non occupantis erit: sed qui occiderit eam sine contradictione obtinebit.
Si quis birsando feram balista, vel arcu occiderit, ejus erit.
NOTA AINTORNO A RONCAGLIA
Fu antichissima usanza presso i Re di Germania tenere le diete o parlamenti dello stato nell'aperto dei campi; ed a questi si adunavano in certi determinati giorni, specialmente ne' plenilunî e novilunî. Ne reca testimonianza Cornelio Tacito149. Ed i Franchi invasori delle Gallie si tennero pure a questa costumanza, assembrandosi nel mese di marzo; per cui i campi di queste assemblee eran detti Campi Martii, poi Campi Maji, perchè nel maggio usarono tener parlamento150. I Longobardi, Carlo Magno e i suoi successori Franchi facevano lo stesso: e la ragione di questi parlamenti campestri si era il difetto di una casa capace di grande moltitudine. Da Landolfo il giovane151 sappiamo che anche gli Arcivescovi di Milano adunassero i loro vassalli all'aperto.
I Re d'Italia scelsero a convegno campestre i prati di Roncaglia, che era un bel tratto di paese incolto, che giaceva a un tre miglia da Piacenza, tra il fiume Po e la Nura. Quando scegliessero que' prati, non sappiamo152. Secondo recita Arnolfo153, Arrigo II Imperadore nell'anno 1047 adunò la prima Dieta in Roncaglia.
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