Ne trovarono due a capo di un mese di faticose ricerche, quel di Melfi, che bandito dal Regno di Napoli, si teneva nascosto verso il confine di Ancona, e quel di Ferentino; ai quali si aggiunse Imaro Vescovo Cardinale di Frascati, che erasi staccato da Alessandro, dopo aver consentito alla sua elezione. Da questi si tenne consegrato l'Antipapa Vittore, così volle chiamarsi Ottaviano, nella prima Domenica di Ottobre 4 del mese, quindici giorni dopo la consegrazione di Alessandro. Prestavagli l'ardimento alla scandalosa intrusione l'Imperadore Federigo, che lo rincalzava a reggersi su di un seggio, che papale non era: anzi esso Ottaviano, come è l'uso de' preti cortigiani, non vergognava apertamente affermare, per favore della imperiale maestà avere afferrato il Papato164.
Il massimo numero degli elettori, l'antecedente consegrazione, e l'universale consenso della cheresia e del popolo bastava a far conoscere de' due chi fosse il vero Papa: e Federigo lo conosceva. Ma poichè aveva già rinnegato Dio e la Chiesa, si sforzava indorare quell'idolo dell'Antipapa con tutti i colori della giustizia, non per dare un Padre ai fedeli, che fede non aveva, ma per recarsi a' suoi servigi uno che avesse almeno sembianze di Papa, e per cavarsi dal cuore l'acuta spina, che gli era un vero Vicario di Cristo. Gliene davano l'appicco Ottaviano e i suoi seguaci, i quali avvegnachè sicuri del favore di Barbarossa, pure gli si presentarono per lettere a dire la loro causa, onde gli aprissero la via ad entrar giudice tra' due Papi, o meglio a sentenziare Alessandro usurpatore delle somme chiavi.
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