Per sei dì deliberarono i congregati: molti che erano venuti per fare il piacere di Federigo, non si ardirono procedere fino a dichiarar vero Papa Ottaviano177. Se veramente il Barbarossa si fosse tenuto a casa sua, forse quegli sciagurati non avrebbero gittata la pietra di un grande scandalo innanzi ai fedeli: ma quegli, non comperando Alessandro, nè alcuno suo Legato, raccoltesi in pugno le briglie, le crollò sì forte, che i colli de' Vescovi si chinarono a definire vero Papa il presente Ottaviano178. Il quale con sommo onore fu condotto alla chiesa di S. Siro, e riconosciuto Pontefice sommo, il dì 12 di Febbraio. Bandirono gli scismatici l'anatema contro Alessandro; e tutta la Chiesa fu orribilmente sconvolta dalla scisma179.
L'Italia, che il Tedesco voleva violentemente recarsi sotto i piedi, e che le stava innanzi in punto di resistere, fu la sola ragione, per cui Federigo si gittò al disperato partito di far la guerra a Dio coll'Antipapa. Nel conciliabolo pavese non si trattò del conoscere qual de' due eletti fosse il vero Papa, non essendo state punto nè poco esaminate le ragioni di Alessandro; ma bensì del come poter sentenziare con qualche sembianza di giustizia, essere Ottaviano il Papa. Dai falsi testimoni, e dagli spergiuri attinsero que' ribaldi gli argomenti della certezza; dalla paura, o dalle carezze del Principe la convinzione della verità. Tutte pendevano dalla fronte di lui, e su di questa lessero la sentenza, non potersi aggiogare l'Italia senza la schiavitù della Chiesa.
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