Enranvi stati Vescovi riluttanti all'Imperadore, eravi stata la forza. Ricordavano tutti i fatti di Arrigo con Gregorio VII; sapevano tutti che cosa fosse investitura. Il risapere solo che l'Antipapa aveva in quel convento ricevuta l'investitura del papato da Federigo colla tradizione dell'anello, bastava a scandolezzare anche i meno teneri delle cose di Dio. Conoscevano tutti Arnoldo Arcivescovo di Magonza, tra per l'alta dignità sua, e per la scellerata opera che aveva messo ad ordire quella pestilenziale scisma. Primo segnò del suo nome gli atti del conciliabolo. Ora tornato costui in Magonza, incominciarono a venirgli certi avvisi di vicina morte, che gli macchinassero i Magontini. Un santo Abate Cisterciense ed una monaca, che si diceva vedesse in ispirito, furono tra gli avvertenti. Non se ne adombrava Arnoldo. Erasi un dì recato a diporto ad una vicina terra, donde ritornando in sul vespro, arrestossi a certo monastero suburbano per passarvi la notte. Come fu il dì, intese ad un tratto suonare a stormo tutte le campane della città, che lo misero in forte apprensione. E non molto dopo il monastero si trovò tutto ricinto di un popolo furibondo, che lo chiedeva a morte; il quale vedendo come l'Arcivescovo gli chiudeva ogni via ad entrare, appiccò il fuoco al monastero. Allora Arnoldo uscito di senno per la paura, salì in cima al campanile, e di là con dimesse e pietose parole chiedeva perdono d'ogni malfatto, ed in grazia la vita. Ma le grida del popolo forsennato lo cavarono di ogni speranza di salute; per cui disceso, e indossate le vesti di un monaco, tentò la fuga dal monastero: ma il riconobbero ed incontanente a colpi di coltelli e di sassi lo ammazzarono.
| |
Vescovi Imperadore Arrigo Gregorio VII Antipapa Federigo Dio Arnoldo Arcivescovo Magonza Magonza Magontini Abate Cisterciense Arnoldo Arcivescovo Arnoldo
|