Vero è che gravosissime taglie s'imponevano ai cittadini, le quali si estorquevano anche con la tortura. Pessimi mezzi che non potevano onestare la giustizia del fine200. E questi forse erano i mali frutti che recavano alla patria le cure de' deputati, ai quali accenna Sir Raul. Infatti si mise una furiosa discordia nella città tra quelli che tenevano per la resistenza, e quelli che si volevano difendere. Fu turbata la pace domestica, e fin per le piazze avvenivano scandalose baruffe tra i discordanti. Era fama che alcuni nobili stretti in congiura covassero il partito di rendere la città all'Imperadore. Era però certissimo che fosse sottilissimo il vivere per difetto di cibo, e non si poteva trarre molto a lungo la resistenza. Una sola libbra di carne di bue a mala pena s'aveva con cento trentasei lire della moderna moneta Milanese201. Molti se ne morivano di fame, molti infermavano, e molti nobili, fatti ciechi dalla necessità intorno alle cose del comune, provvedevano alle proprie, scappando dalla città ed arrendendosi all'Imperadore per campare la vita.202 Tuttavolta non mancavano generosi, che non giungevano a persuadersi come la libertà e la patria potesse vendersi per un avanzo di vita, e si opponevano alla resa. Ma vennero sopraffatti dal numero maggiore dei disffrancati; e fu vinto il partito di spedire oratori a Federigo a chieder pace con queste condizioni assai dimesse: Colmerebbero i fossati, abbatterebbero le mura e le torri della città; trecento ostaggi porrebbero nelle mani sue da rimaner come prigionieri per tre anni: chinare il collo a qualunque Podestà volesse mandar loro a governarli, e fosse stato anche Tedesco; stare pagatori di determinata quantità di danaio; a loro spese edificargli o dentro o fuori della città un palagio; non rinnovare le munizioni della città senza il suo beneplacito; accogliere il tedesco esercito nella città a stanziarvi pel tempo che fosse a lui piaciuto.
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Sir Raul Imperadore Milanese Imperadore Tuttavolta Federigo Colmerebbero Podestà Tedesco
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