Credo, che così bordeggiando il Tedesco, dicesse con gli occhi, che voleva moneta. Ben lo compresero i poveri deputati, che venuti a chiedere un sollievo, si sentivano porre sul collo la legge di un novello tributo. Si gittarono per terra pregando il Cancelliere, che non volesse taglieggiarli più nelle sustanze, perchè n'erano smunti da mancar loro il necessario. Ma lo scellerato ministro, ed era un Arcivescovo, lasciandosi andare in terribile furore, appuntò al petto de' preganti un perentorio di pochi dì, a capo de' quali voleva nelle mani ottocento ottanta lire imperiali, che sommavano a 229000 lire milanesi di moneta moderna.239 I Milanesi furono messi alla strettoia, e dettero fuori le lire.
Incominciarono finalmente i Cieli ad avvertire Barbarossa, che anche per gl'Imperadori sia qualche legge, che li tenga al segno. Infermò l'Antipapa Vittore presso Lucca. Corse voce, che spaventato dalla imminente morte, chiedesse un sacerdote cattolico per acconciar le partite dell'anima, ma che gli scismatici lo avessero impedito. Egli se ne morì impenitente. Recato il cadavere alla chiesa di San Fridiano, i Canonici non lo vollero ricevere, per non contaminare sè ed il luogo santo. Gl'imperiali satelliti trovarono fuori la città certi monaci, che se lo presero, e ne curarono l'esequie. Questo Antipapa fu uomo di superbi e crudeli costumi, come afferma Pietro Blesense, che lo poteva sapere. Eppure Acerbo Morena nella sua storia lodigiana reca la fama corsa di molti miracoli avvenuti mercè i meriti di Vittore.
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