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      E disperando della forza, si volse alle astuzie, di cui era maestro. Mandò dicendo ai Cardinali, e ne fece correre la voce nel popolo, che ove piegassero Alessandro a dismettersi del Pontificato, farebbe a sua posta calar di seggio Guido da Crema; così, assembrati i cherici, sceglierebbero liberamente un terzo a Papa; egli tornerebbe alla Chiesa una stabile pace, ed in processo non verrebbe più a cacciarsi nelle elezioni de' R. Pontefici: restituirebbe al R. Popolo tutti i prigioni, e con questi quanto mai avanzasse del già fatto bottino. Ai Romani, che non vedevano oltre la scorza di quell'artifizio, apparve un prodigio di temperanza e di giustizia l'imperiale proposta; e sentenziavano doversi questa abbracciare; ed essere, anche per un Papa, un lasciar poco, lasciando il Papato per la salute del gregge. Ma diversamente sentivano i Vescovi ed i Cardinali, che con deliberatissimo avviso risposero all'Imperadore, guardarsi bene dal giudicare essi un Pontefice sommo, che Iddio solo avrebbe giudicato. Per la qual cosa sollevossi il popolo, e venne assediando Alessandro, perchè volesse scendere del seggio, a comperare la pace della Chiesa che gli offeriva il Tedesco; quasi che la pontificale corona fosse quella de' Principi, che senza nocumento di divina ragione possa ad un tempo toccar molte fronti, ed anche spezzarsi. Allora sembrò al Papa, quella non essere più tempesta da fronteggiarsi, ma da schivare con la fuga; alla quale con tante cautele s'apprese, che il suo andarsene di Roma fu un disparire.


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Storia della Lega Lombarda
di Luigi Tosti
Tipi di Monte Cassino
1848 pagine 398

   





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