(Lib. VII. an. 1038)
Avvenne li anni di Christo 1260 del mese di Maggio, che 'l Popolo et Comune di Firenze fece hoste generale sopra la Città di Siena, e menovvi il Carroccio. E nota che 'l Carroccio, che menava il Comune di Firenze era uno carro in su quattro rote, tutto dipinto di vermiglio, et havevavi su commesso due grandi antenne vermiglie, in su le quali stava e ventolava il grande stendale dell'arme del Comune dimezata bianco e vermiglio, il quale a' nostri dì si mostra in San Giovanni, e tiravanlo un grande pajo di buoi, coverti di panno vermiglio, che solamente erano diputati a ciò, ed erano dello spedale di Pinti, e 'l guidatore era franco in Comune. Questo Carroccio usavano i nostri antichi Fiorentini per trionfo e dignitade; e quando s'andava in hoste, i Conti vicini e Cavalieri della Cittade il traevano dell'Opera di San Giovanni, e conducevanlo in su la piazza di Mercato nuovo; e posatolo a uno termine d'una pietra intagliata a Carrocio, che ancora v'è, si lo accommandavano al Popolo; e i popolani il guidavano nel hoste. E a quello erano diputati in guardia i migliori e i più forti e vertuosi popolari della Cittade a piedi, e a quello s'ammassava tutta la forza del Popolo. E quando l'hoste era bandita, un mese dinanzi dove dovesse andare, si ponea una Campana in su l'arco di porta Santa Maria, ch'era in sul capo di Mercato nuovo, e quella del continuo sonava di dì e di notte, e per grandigia di dar campo al nemico, ove era bandita l'hoste, che s'apparecchiasse, e questa era chiamata la Martinella, e chi la chiamava la Campana delli Asini.
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