Con ispirata favella, sermonava tutto dì al popolo, fulminando l'intruso Pasquale ed il sagrilego Barbarossa: ed ovunque fossero loro satelliti, li andava con terribile zelo cacciando. Purgò le chiese suffraganee della mala zizania: ne sterminò i contaminati pastori. La chiesa di Lodi abbandonata lungamente in balia degli scismatici si attirò sopra le cure più calde del magnanimo Galdino. Egli vi mandò fedeli ministri gli Abati di S. Ambrogio e di S. Vincenzo di Milano, che animosamente tuonavano al popolo dagli altari, essere adulterino Papa Pasquale, invasare le infernali porte il Tedesco che il sorreggeva; lupo e non pastore Alberico Melinate, loro Vescovo; i preti da lui sacrati indegni del santo ministero; li schivassero come peste, li confinassero come nemici della patria. Un abbondante frutto recarono quelle affocate predicazioni: i Lodigiani dettero la cacciata allo scismatico Alberico, e chiamarono a sue vece Alberto Preposto di Ripalta venerabile uomo315.
1168 Mentre Galdino si travagliava nelle provincie traspadane, Ildebrando Crasso Cardinale dei dodici Apostoli altro Legato di Alessandro visitava quelle di qua del Po. Questi due ministri del Pontificato316 proprio davano alla radice de' mali, che contristavano i popoli Lombardi. La scisma era il principale sostegno, con cui il Barbarossa puntellava la sua disonesta tirannide; imperocchè come da' buoni preti si derivava una abbondante vena di salute su la civil compagnia, dai tristi un'ammazzatrice lue si dirompeva.
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