Glie lo mandarono offerendo: lo rigettò. Allora adunati in parlamento, e messo il partito della resa a discrezione dell'inimico, molti v'inchinavano, non avanzando in città che solo poche moggia di grano; e forse avrebbero vinto il partito, non essendo scampo a salute. Ma ecco levarsi in mezzo dell'assemblea un cittadino, che a mala pena si reggeva per decrepitezza di età, essendo su i cento anni, ed affatto orbo dell'uso degli occhi, il quale con solenni parole così fortemente disse: «O cittadini di Ancona, per Dio, date ascolto ad un vecchio, cui non avanza più speranza e timore di umani casi, che, intenebrati gli occhi del corpo, guarda con quelli della mente alla cara patria, che fin qui tanto virilmente difendeste. Udite le parole di un vecchio, che sa del passato. Deh! non lasciate in balia del nemico questa città vergine di tedesco servaggio. Quante volte non fu essa tentata dagl'Imperadori, e questi se ne dovettero ritrarre senza frutto e con molto loro scorno? Io vidi il potentissimo Re Lotario con numeroso esercito a queste mura minacciare, ed andarsene vergognosamente fallito. Che? invitti da regie ed imperiali milizie, ci darem vinti alle chericali masnade di un Arcivescovo? Ci rassicura forse la buona fede degl'imperiali tanto da gittarci nelle loro braccia ed aspettarvi l'osservanza de' patti? Povera Milano! miserabili Lombardi, che si affidarono al fellone straniero! Io ho toccato la lunga e non mai fallita esperienza dell'impossibile innesto di animo italiano e tedesco.
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