A Legnano mescolarono le mani colle imperiali mani, fugarono Cesare, lo dispogliarono di ogni cosa, lo credettero morto, ne recarono in trionfo lo stendardo: la fede all'Imperadore si smarrì allo spegnersi di ogni prestigio, che circondava la persona del successore de' Carli e degli Ottoni. Perciò non fu solamente vinto in quella battaglia Federigo Barbarossa da' Lombardi, ma l'Impero dalle Repubbliche; lo che valeva un repentino rimutamento nelle menti del popolo di quella idea, che lo aveva reso troppo longanime nel servaggio, dico della religione della Monarchia tedesca. Aggiungi qualche manifesto segno del favore de' Cieli, con cui assecondavano la lombarda libertà, il quale o dalle calde fantasie del popolo veduto, o da un pietoso artificio trovato, recava sempre inestimabile fidanza in anime temperate alla italiana. Conta il Fiamma, che nel dì della battaglia di Legnano, certo prete Leone vedesse dall'altare de' santi martiri Sisinnio, Martirio ed Alessandro, de' quali si celebrava la festa appunto in quel giorno, levarsi a volo tre colombe, e andarsi a posare sull'antenna del Carroccio, quasi messe da Dio ad annunziare la vicina vittoria380. Non so se le vedessero i soldati; ma furono viste da Leone, e bastò.
Come questa vittoria rese consapevoli gl'Italiani della loro forza a conservare il tesoro della libertà, sfiduciò al tutto l'animo di Federigo, che era uomo tristo, ma da senno, e pratico degli uomini. In pochi mesi ben due eserciti gli avevano distrutti: raccozzarne un terzo non era facile negozio, nè tanto presto poteva tornare alle offese, da prevenire quella subita elevazione degli animi Lombardi, che seguitò la giornata di Legnano, per cui più baldi ed uniti gli avrebbero tenuto fronte.
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