E noi, per la parte nostra, assentiamo; e soggiungiamo, che oggi è il popolo nuovo, il popolo di Cavour, quello che ha preso la spada, e che col sangue e le lacrime si guadagna il destino di assicurare la patria dai nemici per diffondere, dalla propria casa ben custodita, i benefizi del suo lavoro e del suo genio in ogni angolo del mondo.
Napoli, ottobre 1916.
E. R.
PARTE PRIMA
IL PRIMO IMPERO
Il Primo Impero(1).
I.
Fra i tanti pericoli che insidiano lo storico, il maggiore è forse la tentazione di erigere altari al genio. Per converso, l'obbligo di rintracciare le linee del disegno divino in mezzo al disordine umano, non tarda a cambiarsi anche pel più animoso in una spossante fatica. Ma quando dallo spettacolo persistente e monotono di volontà malcerta e di azione incompleta, che ci è offerto dalla maggior parte delle pagine della storia, si stacca alla fine e ci viene incontro uno di quei potenti del Signore, che sembrano portare nel petto la legge della vita universale, allora si risolleva in giubilo l'anima di artista che sonnecchia nella coscienza di ogni vero uomo. Solo le menti ben solide, quando si trovano davanti allo splendore sparso dalle immagini degli eroi, non dimenticano punto di porsi il quesito decisivo, se cotesta forza originale che ci prende di ammirazione fu impiegata fedelmente in servigio di quello spirito della storia, che anche i padri dell'uman genere poterono secondare solo per virtù di ubbidienza devota. Il culto cieco degli eroi diventa un morbo molto diffuso precisamente in quei tempi, che sentono con orgoglio sulle proprie spalle il peso loro affidato di un enorme cómpito di civiltà, ma che con intima angoscia pure riconoscono, che la loro forza è appena adulta al fardello.
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Cavour Primo Impero
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