La Cartagine della storia moderna era insiememente la culla di Grozio e di Spinoza, e gli stessi mercanti di Amsterdam, che hanno sovente considerato, alla stessa guisa dei punici, il loro stato come una società commerciale, hanno fondato la propria repubblica sulla lotta pei supremi principii spirituali: nei loro fondachi il pensatore perseguitato trovava protezione e ricovero. Per quanto spesso la confederazione degli Etoli sia stata comparata con la Svizzera, altrettanto povero, rozzo, manuale appare a fronte alla patria del calvinismo il paese dei mercenari dell'antichità. Il logoro luogo comune, che denomina gl'inglesi i romani moderni, accusa lì per lì la propria futilità, quando raffrontiamo la magnificenza della poesia inglese con la povertà dell'arte nazionale romana, o la potente attività civile del Parlamento con quel ruvido senato romano, il quale una sola volta favorì un'intrapresa letteraria, e fu quando fece divulgare la traduzione del trattato di Mago sulla coltivazione! Ai popoli ingegnosissimi e mobilissimi dell'antichità mancò d'altra parte la forza di rendere duraturo uno stato in grande stile. Gli antichi non conoscono la società pacifica delle libere nazioni, non conoscono il bello scambio di beni materiali e spirituali tra popoli civili indipendenti. Fino a quando la forza nazionale gli giovaneggia fluida nelle vene, un popolo dell'antichità vuole sottomettere i vicini o annientarli. La vitalità di queste nazioni è potente: durante l'agonia della rivoluzione Roma resistè all'urto dell'oriente sotto Mitridate, e perfino sotto Marco Aurelio Atene vide una rifioritura dell'antico splendore.
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