Parve non impossibile, che l'intesa pacifica tra le vecchie e le nuove classi possidenti, base morale della Restaurazione, sarebbe per durare.
Non ostante cotesti lati chiari, la Restaurazione non incorse puramente a caso nelle stoltezze di Carlo X: come afferma Guizot, fuori del parlamento stava in aria, senza base: pel complesso della nazione non fu mai altro che una palliata dominazione straniera. La politica pratica nel nostro secolo addottrinato sui libri viene traviata non solo dalle passioni o dai malintesi interessi, ma anche dagli errori dottrinali. Per esempio, i patrioti tedeschi si son fatti trarre in errore per anni e anni dalla comparazione dotta, e zoppicante sui due piedi, della confederazione germanica con l'americana e la svizzera; e similmente il ricordo scientifico dell'Inghilterra di Carlo II ha esercitato una tale influenza dissennante, da metterci quasi in sospetto del beneficio della scienza storica. L'edifizio statale di Cromwell, coperto alla meglio da una tettoia provvisoria, andò in conquasso tra i motteggi della nazione: un generale inglese richiamò il re legittimo; il partito repubblicano subito si disperse ai quattro venti, e i falli accumulati dai due ultimi Stuart indussero a suo malgrado il popolo fedele a una seconda sollevazione. Ben diversamente in Francia. È semplicemente falso, se gl'inveleniti avversari del bonapartismo oggi lo affermano, che Napoleone fu abbattuto altrettanto dalla Francia quanto dall'Europa. Se l'inverno del 1813 egli avesse accettato le proposte di pace ingiustamente miti degli avversari, avrebbe potuto contare sopra un governo assicurato per molto tempo; e anche dopo che la sua alterigia imperiale ebbe tirati gli eserciti stranieri sul suolo della Francia, l'odio del popolo al massacratore non era alla lunga abbastanza forte per spezzare dagl'incastri interni le ferree giunture dello stato militare.
| |
Restaurazione Restaurazione Carlo X Guizot Inghilterra Carlo II Cromwell Stuart Francia Napoleone Francia Europa Francia
|