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      Proprio qui, tra le moltitudini, il bonapartismo trovò e trova la sua forza. Si adempì alla lettera la profezia del cantore:
     
      on parlera de sa gloiredans la chaume bien longtemps,
      l'humble toît en cinquante ansn'aura pas d'autre histoire.
     
      Napoleone pel popolo divenne il rappresentante, il compendio della storia moderna.
      Il più strano in questo sviluppo della leggenda napoleonica è la cooperazione dello straniero. La lega delle corti legittime e delle forze nazionali, che aveva abbattuto l'imperatore, si sciolse di botto dopo la vittoria. La lotta pel diritto delle nazioni si chiuse con una ripartizione di paesi, che a mala pena era meno arbitraria della trasformazione della carta geografica fatta da Napoleone; la guerra per la libertà dell'Europa approdò a quella dittatura della Santa Alleanza, che comandò solo con un po' più di mitezza, ma incomparabilmente con più inconsideratezza che non un tempo il dominatore del mondo. Un amaro scontento s'impadronì dei popoli delusi, e con quello si fece strada un cambiamento profondo di opinione sulle lotte passate: un cambiamento, che ancora oggi suscita il malumore in noi patrioti prussiani, e che pure era necessario, se la vita tedesca era destinata a non cadere interamente nel sopore. In una parola, i tedeschi si abituarono a guardare con gli occhi dei loro nemici l'episodio più glorioso della loro storia moderna. In Prussia, dove il nobile sentimento della guerra di libertà non sparì mai interamente, la vita pubblica si era estinta, la nazione curava in silenzio le sue piaghe, e la pazzia della caccia alla demagogia e l'aggiornamento della costituzione soffocavano la pura gioia della grande lotta.


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La Francia dal primo Impero al 1871
di Heinrich von Treitschke
Editore Laterza Bari
1917 pagine 597

   





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