I privilegi sono morti, ripetono incessantemente gli organi della borghesia: la legge non vieta a nessuno di costituirsi la possidenza necessaria al diritto elettorale: sotto le teocrazie o le monarchie militari il governo poteva derivare da una casta, ma non mai più sotto la influence bourgeoise. "Non vi sono più lotte di classe", esclamò Guizot tutto beato, "perché non vi sono più, ora, interessi profondamente diversi e nemici; e ciò nel mondo non è mai accaduto, prima di adesso". Sì, certamente: nel mondo non era mai accaduto, che il figlio di un evo benigno e umanitario, un coltissimo ministro monarchico, potesse dimenticare così colposamente la missione più bella della corona, la cura dei poveri e dei deboli. Sì, certamente: nel mondo non era mai accaduto, che un principe prudente e sperimentato, il quale aveva mangiato il pane dell'esilio e aveva fitti gli occhi nelle mani callose del lavoratore, adesso accettasse ciecamente tutti i pregiudizi di casta di una plutocrazia senza cuore.
Quando guardiamo a cotesta borghesia la quale, imbozzolata nel suo egoismo e nella sua burbanza, nel vasto mondo non sa vedere che solo sé stessa, ci sovviene involontariamente di quelle nobili dame dell'antico regime, che si spogliavano ingenuamente in presenza dei loro lacché, tanto era lontana da loro l'idea, che la così detta canaglia fossero uomini. "Noi", proclamava Guizot ai suoi fedeli, "noi, i tre poteri, siamo i soli organi legittimi della sovranità popolare: fuori di noi non c'è che usurpazione e rivoluzione". Gridasse pure al soccorso la plebe, e si sollevasse pure in lotta disperata per vivere lavorando o morire combattendo: il pays légal, la camera e la plutocrazia elettorale, teneva sodo al sistema; e quindi il re borghese era fermo nella pensée immuable, che qualunque passo fuori dell'oligarchia costituita conducesse diviato al sovvertimento della società. L'amore dell'ordine delle classi dominanti salì al fanatismo del quieto vivere; la borghesia grassa escogitò pel povero popolo l'infame espressione: "le classi pericolose". Gli altri elementi sociali, che non erano legati a lei, furono trattati dall'oligarchia nello stesso modo come i lavoratori: con vilipendio perfetto.
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