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      Giorni dopo, Lamartine aggiunse anche il principio dell'abolizione della pena di morte; in fine i grandi uomini si diedero con le lacrime agli occhi "il bacio della vita" e annunziarono il lieto messaggio al popolo in delirio.
      Per tutto questo, dunque, le strade della capitale furono arrossate di sangue, per questo una scossa terribile fu riserbata alla pace del mondo! E che cosa sarebbe mai stato della rettitudine e chiarezza tedesca, se mai noi avessimo potuto ammirare una tale vertigine! Fu tirato fuori tutto l'armamentario della rettorica rivoluzionaria: fu chiamato al voto "ognuno che nel suo titolo di 'uomo' porta i diritti del cittadino": ogni francese è sovrano e nessuno da ora in poi può dire a un altro: "tu sei più sovrano di me". In tre giorni i vecchi partiti invecchiarono di un secolo, e come allora il gran Carnot organizzò la vittoria della libertà sul dispotismo, adesso il nuovo ministro dell'istruzione Carnot si mise a organizzare la vittoria della luce sulla cultura! L'albero della libertà splendeva su ogni piazza; su ogni chiesa, su ogni edifizio pubblico l'iscrizione: "Libertà, Eguaglianza, Fraternità!". Il superbo nome di "cittadino" cacciò via di nuovo il cortigiano "signore"; e il poeta popolare Festeau si diede a magnificare con iperboli spocchiose il nuovo "Risveglio del popolo": le géant souffle, un trône est emporté! Né doveva mancare la sublime semplicità dei liberi stati del mondo antico: un carro tirato da buoi trascinò la statua della libertà sotto gli occhi ironici dei parigini blasés, e sui boulevards fu portato su e giù a spasso un grande bossolo di stato, in cui ogni cittadino poteva versare il suo obolo per la repubblica.


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La Francia dal primo Impero al 1871
di Heinrich von Treitschke
Editore Laterza Bari
1917 pagine 597

   





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