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      Oggi le idee penetrano da per tutto, e le idee portano il nome della Francia!
      . Lo stesso spirito di grandigia parla da ogni pagina della storia della rivoluzione di Garnier-Pagès e dalla profezia di Proudhon: le frontiere delle nazioni spariranno da sé, non appena avrà dovunque trionfato l'economia nazionale della nuova Francia. L'alleanza con la Russia secondo Lamartine è "il grido della natura, la rivelazione della geografia"; e nello stesso istante desidera la liberazione della Polonia! Egli spera che la Prussia con bello esempio precederà le altre potenze orientali nella reintegrazione della Polonia, e non dubita che il nostro stato si terrà contento d'indennizzarsi sui paesi del Reno, nello Schleswig-Holstein, lo Hannover o altrove, et ailleurs! Non meno stupefacente di queste vedute è la conoscenza che Lamartine mostra degli uomini dirigenti. Il re Federico Guglielmo IV sembra a lui un formidabile uomo di forza, "capace di comprendere tutto, di tentare tutto, di osare tutto"! Saggi sufficienti a illustrare una sapienza politica, alla cui celeste innocenza non bastava il frasario d'uso parlamentare: è veramente, come dicono nella campagna di Gottinga, una politica che non mena a niente: eine Politik wo's gar nicht giebt. Con che riso sardonico l'astuto pretendente, che se ne stava da parte in agguato, avrà dovuto intendere cotesti oracoli repubblicani! Per la salute del mondo, Lamartine non fu mai in condizione di menare ad effetto la sua geniale politica estera: tutte le forze dello stato si consunsero nelle lotte civili.


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La Francia dal primo Impero al 1871
di Heinrich von Treitschke
Editore Laterza Bari
1917 pagine 597

   





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