Domandiamo ancora una volta: in che cosa il capo supremo di questo stato burocratico si differenzia da un re? Manca al potere monarchico del presidente il carattere ereditario. Ma chi ripensa al destino toccato a Luigi XVI, a Carlo X e a Luigi Filippo, ascolterà non senza un sorriso l'affermazione, che la moderna corona francese sia stata ereditaria. Gli mancava, inoltre, il veto: ma il diritto di veto era esercitato dai re francesi tanto di rado, quanto dagl'inglesi. Gli mancava, infine, l'irresponsabilità; ma chi può sul serio affermare, che quei tre re non abbiano portato alcuna responsabilità? Anzi, per l'appunto il presidente, solo che fosse mediocremente un uomo, si vedeva costretto a una guerra di vita e di morte contro l'assemblea nazionale. E siccome i legislatori lo presentirono, con fiscalità avvocatesca provvidero che il presidente, non appena usurpasse le attribuzioni dell'assemblea nazionale, fosse spogliato sul momento dell'ufficio, che fosse immediatamente convocata la suprema corte di giustizia, e via dicendo. Ma anche tali minacce rimasero senza effetto davanti all'onnipotenza dello stato burocratico napoleonico; onde si venne a ricorrere a un'estrema garanzia: il presidente doveva giurare la costituzione. Mirabile cecità! Tutti i giuramenti politici erano stati aboliti, e l'intera nazione aveva richiesto il diritto di non essere legata alle istituzioni dello stato per mezzo di obblighi di coscienza. Ciò era una giusta conseguenza della libertà dei culti. E l'unico uomo il quale possedeva come nessun altro la potenza e la voglia di lacerare la costituzione, egli solo doveva giurare!
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Luigi XVI Carlo X Luigi Filippo
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