Avendo infine l'articolo 110 affidata la costituzione alla sorveglianza e all'amor di patria di ogni francese, Ledru-Rollin ne inferì il diritto dell'assemblea nazionale di chiamare il popolo alle armi; ma i possidenti vi scorsero tremando un avvenire pieno di guerre civili.
III.
Quell'oscillare della maggioranza tra opposte paure si spiega facilmente col fatto, che i legislatori in quell'articolo erano agitati dall'angustioso presagio di un candidato alla presidenza, il cui solo nome voleva dire la fine della repubblica. Luigi Bonaparte disse la verità, quando nel 1850 esclamò, parlando agli alsaziani: "Questa costituzione è fatta in gran parte contro di me".
Il ripristinamento del suffragio universale, non mai a nessun patto potuto ammettere dall'homme principe Enrico V, importava pei napoleonidi il rinnovamento del titolo legittimo, al quale appunto essi dovevano il trono. A essi soli fra tutti i pretendenti era dato collocarsi sul terreno del nuovo diritto pubblico. Il nome della casa illegittima spuntava da per tutto, dovunque l'antico regime era stato distrutto; perfino nella repubblica di Venezia fu avviato un maneggio per l'elevazione della dinastia dei Leuchtenberg. Nelle lotte di febbraio, come già in tutte le sommosse del tempo monarchico, presero parte separatamente anche alcuni bonapartisti; e nel tumulto al palazzo Borbone proprio un colonnello imperiale piantò per la prima volta il tricolore sulla tribuna. Da allora non passò un mese senza piccole agitazioni bonapartiste sui boulevards.
| |
Ledru-Rollin Bonaparte Enrico V Venezia Leuchtenberg Borbone
|