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      Ma la disposizione delle persone colte era presa poco in considerazione dal bonapartismo. Anche gli operai potevano discutere tra loro delle proprie aspirazioni sociali. Ciò che bisognava impedire, era l'influenza delle persone colte sulle moltitudini: il profondo scontento degli uomini di pensiero non doveva a nessun patto permeare il quarto stato. Donde la distinzione profondamente accorta fatta dal ministro Pinard tra l'istinto innato di sociabilità e il diritto puramente relativo di riunione. Donde il fatto, che l'unione ginnastica tedesca di Parigi, grazie al favore della casa Rothschild, formò in Francia l'unica associazione che non fosse interamente estranea alle idee politiche; e la superba nazione, che aveva conquistato alla terraferma il diritto di associazione, era nell'anno 1866 talmente sprofondata al disotto delle sue speranze, che perfino i liberali non sapevano elevarsi oltre il desiderio, che dovessero permettersi le pubbliche riunioni almeno negli ultimi venti giorni prima delle elezioni! Che poi alla chetichella non si preparassero guai, lavorava la polizia segreta, la zelante discepola dei Maupas, dei Pietri, dei Lespinasse. Era in funzione anche un gabinetto nero, per quanto l'enorme aumento del movimento postale moderno permetteva le miserabili arti di un'età soggetta. Napoleone III nella sua entrata a Milano, acclamato freneticamente da un popolo a cui portava la libertà e seguito passo su passo da un nugolo di spie i cui ben noti ceffi di briganti italiani suscitavano il riso dei neolatini, ecco una scena, che presenta in piena luce il carattere di cotesta tirannide popolare.


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La Francia dal primo Impero al 1871
di Heinrich von Treitschke
Editore Laterza Bari
1917 pagine 597

   





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