I grandi mercati di Parigi provvedevano pel conveniente acquisto dei generi di necessità. La cassa dei fornai percepiva un centesimo per ogni chilogrammo di grano e dava sussidi ai fornai, tanto che il costo di un chilo di pane era disceso sotto la tariffa intrasgredibile di 50 centesimi: e in questo modo l'operaio aveva il pane a buon mercato e il fornaio speculava sul basso prezzo. Anche la liberalità dei fornai e dei beccai sarebbe tornata a vantaggio dei consumatori del quarto stato, se la resistenza dei privilegiati non l'avesse lasciata quasi senza effetto. Nei giorni di penuria, come al tempo della guerra americana, venne perfino distribuito per ragion di stato danaro contante tra i lavoratori. Infine l'imperatore abbozzò il vasto disegno di una grande cassa di assicurazione statale dei lavoratori: che era, chiaro e lampante, un'idea socialistica. L'intento sostanziale raggiunto da tanti e tali benefizi fu l'attaccamento personale degli operai alla Casa dell'imperatore. Napoleone III dichiarò pubblicamente dopo l'incoronazione: "la mia prima visita d'imperatore sarà ai sofferenti"; e d'allora in poi tutte le associazioni pel miglioramento delle classi lavoratrici furono poste sotto il patronato dell'imperatore, dell'imperatrice e del principe ereditario.
Fin da quando era presidente, Napoleone III aveva fatto tradurre il libro di Henry Roberts sulle case operaie, ed egli stesso abbozzò modelli di abitazioni delle cités ouvrières. Il tedesco era invaso da un sentimento assai amaro, allorché, passeggiando in quegli anni per le vie della bella Sundgau, che pareva perduta per sempre per noi, vedeva a sera le schiere fitte di uomini poderosi emigrare dalla porta di Mühlhausen per le linde casette ingiardinate della città operaia: purtroppo, erano la più parte nostri compatrioti, che laggiù erano perduti alla vita tedesca.
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