La speranza dell'imperatore, che la vista delle magnificenze edilizie cittadine avrebbe risvegliato nei provinciali il senso della bellezza, venne meno necessariamente per colpa della precipitazione febbrile delle imprese. Superata la prima impressione di abbagliamento, e in ispecie su alcune nuove piazze a Lione la vista delle superbe fontane tra folti di verzura in mezzo al tumulto del mercato è davvero incantevole, l'occhio del forestiero, e particolarmente del settentrionale abituato alle belle casine serene che spiccano così chiare e nitide nell'aria tenera della campagna, avverte subito il nessun gusto e la gramezza della nuova edilizia. Brulle caserme, incartocciate qua e là di qualche ghirigoro rococò pieno di pretese, ecco tutto; e il tutto è una fedele immagine di questa età della matematica e della muffosità cortigiana, dell'accentramento e dell'uniformazione militare. E soprattutto colpisce sgarbatamente la servile imitazione delle fabbriche parigine; pare quasi che le provincie abbiano smarrito ogni idea propria e indipendente. Ognuno conosce il Pont Neuf con la statua di Enrico IV nell'Isola della Senna; ognuno la torre antica di Saint-Jacques de la Boucherie, che come una pietra terminale della vecchia Parigi, allietata da un viale verde, guarda giù la distesa delle magnifiche strade in linea retta: che è uno dei più gradevoli effetti della magia architettonica moderna. Sul ponte di Rouen, allo stesso posto, incontriamo la statua di Corneille; e il consiglio comunale della città normanna non ebbe pace, finché non mise su un mozzicone di torre gotica che, circondata di verde proprio per l'appunto come Saint-Jacques, doveva segnare il confine tra la vecchia e la nuova Rouen, e via dicendo.
| |
Lione Pont Neuf Enrico IV Isola Senna Saint-Jacques Boucherie Parigi Rouen Corneille Saint-Jacques Rouen
|