Con quale furore i Maupas, i Canrobert, i Ségur si gettarono sul difensore di Renan, e con quale ingenuità il conte Chapuis-Montlaville confessò le ragioni mondane di questo zelo di fede: "qui non è permesso di difendere questi uomini, che alzano il tizzone contro la società!". È difficile stabilire in che misura il dirizzone ultramontano penetrasse nel basso clero. Ma nell'episcopato dominava assoluto lo spirito dei Dupanloup e dei Bonnechose; e questo bastava. Infatti, una volta che i 18 arcivescovi e i 67 vescovi nominavano i parroci e li trasferivano a loro piacimento nell'interno delle diocesi, si comprende, che non poteva certo manifestarsi apertamente lo spirito nazionale che avvelenava la fede a molti curati. Inoltre, le pretensioni del nuovo papato trovavano potenti appoggi alla corte. Una volta, parlando della moglie, l'imperatore disse al cardinale Bonnechose: "è il fortunato privilegio della donna, questo, di tenersi estranea alla ragion di stato e ai freddi calcoli della politica, e di abbandonarsi esclusivamente alle magnanime ispirazioni del cuore". Col fatto, dalla sua Eugenia avrebbe dovuto apprendere, che quelle magnanime ispirazioni del cuore muliebre possono intrudersi anche nei freddi calcoli della politica. Tendenze spagnole, altezzose e imperiose, idee, che da Caterina dei Medici in poi non si erano potute più sostenere sul trono francese, dominavano l'entourage dell'imperatrice; e un'amicizia da sorelle collegava le Tuileries a quella grettissima tra le corti, che circondava la regina Isabella e la monaca Patrocinio.
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