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      Ma a tali disegni non diedero appicco la lealtà di Federico Guglielmo IV e l'indolenza del ministero Manteuffel.
      Se ci è lecito prestar fede al carteggio di quel Tommaso Duncombe, che era sempre ai lati dell'imperatore, Napoleone già fin dal tempo delle complicazioni del Neuenburg si destreggiò per caso mai gli venisse fatto di ottenere di favore dai desiderii del re una striscia di territorio renano. La Prussia resistè alla tentazione, e l'imperatore decise la faccenda in nostro pregiudizio. Né la situazione, quando apparve a Parigi il nuovo ambasciatore von Bismarck, divenne più amichevole. La franchezza ardita e acutamente calcolata della grande Prussia era ritenuta dalla sempre strascicata e succhiellata politica napoleonica come una sventatezza studentesca; e alle Tuileries, dove non si aveva il minimo sentore della potenza sonnecchiante della Prussia, sorridevano dell'inflessibile orgoglio nazionale tedesco come di un vuoto sbraciamento. Cotesto vilipendio della Prussia era partecipato anche dagl'ingegni notabili della nazione. Io mi ricordo ancora volentieri delle conversazioni di quegli anni con un francese di elevata mente. Egli conosceva e amava la Germania, e c'intendevamo facilmente su tutte le questioni della vita intellettuale tedesca; ma come il discorso cadeva sopra "un certo grande stato dal quale voi, mon ami, vi aspettate tanto", allora il français né malin saltava fuori di botto in cattive spiritosità.
      Quale indignazione, dunque, quando principiò un'altra volta il movimento dello Schleswig-Holstein!


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La Francia dal primo Impero al 1871
di Heinrich von Treitschke
Editore Laterza Bari
1917 pagine 597

   





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