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      Frattanto la Prussia spingeva innanzi la vittoria. Il 13 luglio, quando la capitale nemica si presentava già come sicura preda al nostro esercito, la Francia consegnò le sue proposte pei preliminari della pace: l'Austria si staccava dalla Confederazione, Venezia era abbandonata agl'italiani, la Prussia otteneva il supremo comando militare in una federazione germanica settentrionale e il risarcimento di una parte delle spese di guerra, oltre poi lo Schleswig-Holstein senza i distretti nordici. Tale sarebbe stato il premio di una fulgida vittoria, tale la retribuzione sopra quei nemici implacabili, che meditavano di annientare "l'improvvisazione" di Federico il Grande! Nel frattempo la Francia incitava incessantemente alla lotta gli stati meridionali; perfino nel momento che il signor von Varnbüler era in procinto di partire per Nikolsburg, poté comunicare alla camera del suo paese un dispaccio aizzante della Francia. Dopo la spedizione di Mainfeld tutte le corti meridionali, eccetto quella del Baden, implorarono l'aiuto dell'imperatore; e questo s'interpose calorosamente per le nazioni della Confederazione del Reno, e due volte per la Baviera.
      Alle proposte del 13 luglio la Prussia non aveva opposto un rifiuto, ma preteso, che la pace fosse trattata esclusivamente tra le parti belligeranti. Il 16 luglio Benedetti annunziò dal quartier generale, che la Prussia desiderava dall'Austria l'assicurazione di "alcuni" acquisti territoriali nel Settentrione indispensabili al complemento del suo dominio.


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La Francia dal primo Impero al 1871
di Heinrich von Treitschke
Editore Laterza Bari
1917 pagine 597

   





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