È soprattutto in questo genere di differenze e di contrasti che si manifesta la corrispondenza tra le varie fasi attraverso alle quali passa successivamente l’intelligenza d’un singolo individuo nel corso del suo svolgimento, e i caratteri che presentano i successivi stadi di sviluppo di quella che si potrebbe chiamare l’intelligenza collettiva, rappresentata dallo stato delle varie scienze e dal livello generale della cultura in ogni data epoca del progresso umano.
Chi attende ad analizzare la diversa indole delle domande che fanno o che si fanno, e delle risposte di cui si appagano rispettivamente un bambino e un adulto, appartenenti ad una stessa società, e chi si occupa invece di ricercare, per esempio, perché mai i geometri greci avessero tanta predilezione per le dimostrazioni dall’assurdo, mentre i geometri moderni tentano di evitarle colla massima cura, non si propongono, in fondo, delle questioni che appartengono a un diverso ordine di ricerca o per la cui soluzione si richieda un diverso metodo o una diversa accumulazione di dati.
Le considerazioni che ho fin qui svolte mi sembrano sufficienti per fornire, non solo una spiegazione, ma anche una giustificazione della tendenza, che si va accentuando nel mondo scientifico moderno e specialmente presso le nazioni che si trovano alla testa della civiltà, ad attribuire sempre maggior importanza agli studi che si riferiscono alla storia delle scienze.
Tra i molteplici sintomi e le numerose manifestazioni caratteristiche di questa tendenza, mi basti accennare al grande e sempre crescente numero dei corsi dedicati a questo soggetto che si riscontrano nei programmi delle università tedesche, le quali, per la loro autonomia e la relativa flessibilità dei loro ordinamenti, si prestano assai bene a fornire indicazioni genuine e tipiche per la determinazione delle correnti del pensiero contemporaneo.
| |
|