Di questo appetito sano e caratteristico delle menti giovani per quella parte degli alimenti intellettuali loro presentati che istintivamente riconoscono come facilmente assimilabile e più confacente al normale sviluppo delle loro facoltà, è certamente desiderabile trarre il maggior partito possibile. Utilizzarlo intelligentemente vuol dire rendere l’insegnamento più proficuo e nello stesso tempo più gradevole, più efficace e insieme più attraente.(11)
Ma è ora tempo ch’io passi ad esporre in modo più dettagliato le ragioni per cui gli studi che si riferiscono alla storia della matematica e di quelle tra le altre scienze che sono più strettamente collegate con essa come l’astronomia, la meccanica, la fisica, mi sembrano presentare maggiore interesse e richiamare maggiore attenzione di quelli che riguardano la storia degli altri rami del sapere umano.
Per nessuno di questi, come per le scienze matematiche, la solidarietà del presente col passato, e direi anzi la collaborazione dell’uno coll’altro sono così intime e così indispensabili a conoscersi da chiunque miri a penetrare lo spirito della scienza.
La storia delle scienze matematiche ci presenta un esempio unico ed ammirabile d’un processo continuo di elaborazione e di svolgimento nel quale ogni avanzamento ha sempre presupposto come condizione indispensabile gli avanzamenti anteriori e in cui ogni nuovo acquisto si appoggia e si sovrappone agli acquisti antecedenti e tende ad accrescerne piuttosto che a sminuirne e ad attenuarne l’importanza.
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