) perché il loro contrasto colle questioni di fatto propriamente dette potesse avere il risalto occorrente per dar luogo a un chiaro concetto delle speciali funzioni delle une e delle altre, e soprattutto per far riguardare l’imposizione d’un dato significato a un dato nome come qualche cosa d’indipendente dal costume e dalla tradizione e come una questione di convenienza soggetta in parte all’arbitrio individuale.
Ciò che dà ai dialoghi di Platone l’importanza d’un documento unico nella storia del pensiero umano è il fatto che in essi abbiamo il primo esempio d’una serie di tentativi metodici diretti ad analizzare e precisare il significato dei termini generali di uso corrente, come quelli che si riferiscono alle azioni umane e ai rapporti sociali e politici e che servono di base all’enunciazione di apprezzamenti morali o di principi relativi alla condotta.
È a Socrate che viene attribuito, da Aristotele,(49) il merito di avere riconosciuta e proclamata l’importanza pratica d’indagini di questo genere, e di avere trovato un metodo atto a spogliare quelli, che disputavano con lui, dalle false persuasioni prodotte in essi dall’uso ingenuo di parole senza significato determinato.
Tale metodo consisteva nel condurre gradatamente l’interlocutore, per mezzo di successive interrogazioni, ad ammettere che, per qualunque definizione che egli era in grado di proporre per il termine in questione, si potevano sempre citare dei casi speciali nei quali tale termine era da lui applicato senza che fossero presenti tutti i caratteri che, in virtù della definizione scelta, dovevano esser presenti, o nei quali il detto termine non era da lui applicato benché tali caratteri fossero tutti presenti.
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