Pagina (111/483)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      È evidente che qualunque altra relazione tra fenomeni naturali, che sia suscettibile di essere formulata come il mantenersi costante della somma di due o più funzioni contenenti ciascuna uno speciale gruppo di parametri, può, collo stesso artificio verbale, venir presentata come una legge di conservazione di «qualche cosa». La sola cosa importante, in ogni caso, è il sussistere d’una relazione fissa tra i parametri suddetti, qualunque sia d’altronde il modo con cui si crede opportuno esprimere la permanenza della relazione stessa.
     
      XII
     
      Le considerazioni fin qui svolte e i fatti addotti per illustrarle ed appoggiarle, sebbene non bastino a dare un’idea dei molteplici modi nei quali il linguaggio può, anche a nostra insaputa, contribuire a suggerirci analogie e provocarci quindi a immaginare ipotesi e costruire esperienze, mi sembrano tuttavia sufficienti per far riconoscere come in ciò appunto consista la causa principale dell’influenza che ha sempre esercitato ed esercita, sui progressi d’una teoria scientifica, il solo fatto che essa sia espressa sotto una forma piuttostoché sotto un’altra.
      È il diverso grado di suggestività che può competere ai vari modi di rappresentare e di formulare una stessa teoria, e la diversa direzione verso la quale da ciascuno di essi possiamo essere spinti a generalizzare, a dedurre, a paragonare, a sperimentare, che fa sì che l’invenzione di nuovi modi di formulare e d’esprimere ciò che già si conosce sia da riguardare; talvolta come un contributo non meno importante, all’avanzamento delle scienze, di quanto non sia l’acquisto di nuove cognizioni di fatto o la scoperta di nuove leggi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Scritti filosofici
di Giovanni Vailati
pagine 483