Del tutto diverso è il caso del secondo tipo di classificazioni studiato da Durand e che egli chiama «classificazioni per ordine di composizione». In queste ultime la sistemazione e la distribuzione degli oggetti in gruppi non sono regolate da considerazioni relative alla loro maggiore o minore somiglianza, o al numero e all’importanza dei loro caratteri comuni, ma solo dal fatto che essi figurino o meno come parti di altri oggetti, che a loro volta sono distribuiti in classi secondo lo stesso criterio, cioè secondo il posto che occupano nella composizione di altri oggetti più complessi, e così via.
Tale caso si presenta, ad esempio, quando col pensiero si compone una macchina con le sue diverse parti e in ciascuna di esse si distinguono i diversi organi che la costituiscono, per scomporre infine questi ultimi nelle loro parti elementari.
Non è superfluo osservare che nelle classificazioni di questo secondo tipo, a differenza che in quelle del primo, ad ogni denominazione adottata per designare ciascun gruppo corrisponde un oggetto non meno «reale» e concreto di quelli che corrispondono ai nomi delle diverse parti di cui il gruppo stesso si compone; e tuttavia non è possibile applicare a nessuna di queste parti il nome che designa il gruppo costituito dal loro insieme, come nel caso del primo tipo.
Così, per chiarire la cosa mediante un esempio tratto dal nostro argomento, se nella classificazione delle scienze «per ordine di generalità» figura la categoria « scienze storiche», che comprende, ad esempio, la storia delle religioni, la statistica comparata, la linguistica, ecc., la denominazione «scienza storica», che si applica anche a ciascuna di queste scienze in particolare, dovrà essere considerata semplicemente come espressione del fatto che esse possiedono un certo insieme di caratteri comuni.
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Durand
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