Se invece, adottando una classificazione per ordine di composizione, fossimo giunti a stabilire un gruppo di ricerche relative ai fenomeni sociali, designandolo, per esempio, col nome di sociologia, e a distinguere in esso, come parti integranti, le diverse discipline che hanno per oggetto un aspetto speciale di questi fenomeni, per esempio l’aspetto economico, o l’aspetto politico, o l’aspetto antropologico, ecc., allora non solo non sarebbe consentito applicare a ciascuna delle scienze che si occupano di questi diversi aspetti il nome di «sociologia», ma questo termine dovrebbe essere considerato come designante una disciplina non meno reale e concreta di ciascuna di quelle che le sono subordinate, visto che essa ha un compito speciale che nessuna di quelle potrebbe assumere e a cui ciascuna di queste scienze parziali deve contribuire nella misura che le spetta.
Oltre al tipo di «classificazioni per composizione» che abbiamo considerato e in cui i diversi gruppi subordinati, corrispondenti ai diversi rami dell’albero che raffigura la ripartizione degli oggetti classificati, rappresenterebbero le varie parti in cui si scompone l’oggetto corrispondente al tronco, ne esiste un altro in cui si segue il procedimento inverso, in cui cioè i rami rappresentano gli oggetti composti e il tronco o i tronchi corrispondono agli elementi che entrano nella loro composizione. È il caso delle classificazioni della chimica e della mineralogia, dove, prendendo come punto di partenza i corpi semplici, si subordinano a ciascuno di essi i relativi composti e a questi, a loro volta, i diversi prodotti più complessi che ne derivano.
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